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chi siamo

" Nicola Romano"

«Ci vediamo da Nicola… Appuntamento alle 8:00, domenica mattina. Passaparola…!»

Il suo negozio di bici e ricambi era diventato punto d'incontro per tutta la comitiva. Amici, prima di tutto, e compagni di sella… quella passione comune per le due ruote.

37 anni Nicola, tecnico e consigliere di clienti ed amici presso il punto vendita Rolam, aperto da due anni in via Settimio Mobilio.

La domenica è giorno di “lunga”. Il suono della sveglia a prima mattina ricorda che per fare chilometri non c'è tempo da perdere. Sgusciare dal pigiama e indossare la tuta è operazione da compiere alla svelta, prima che il sonno possa avere la meglio e far guadagnare, così, le burlesche ramanzine dei compagni.

Per rendere al meglio durante le uscite domenicali di gruppo, attesa meta settimanale di confronto ed incontro, è necessario allenarsi costantemente anche nel corso della settimana.

Scarpette ai piedi e in sella alla bici, quanti quarti d'ora gelosamente ricavati dagli impegni e incastrati tra le ore di lavoro e quelle dedicate alla famiglia.

Nicola è Salernitano di nascita, fedele tifoso dei granata, ma dal ‘97 vive a Baronissi con Anna, sua moglie, e la piccola Daniela, 6 anni.

Sempre sorridente Nicola. Il suo corpo atletico è abituato alla fatica di quelle lunghe pedalate. Sforzi e sudore fanno parte del gioco, a volte il percorso è più lungo, la salita più dura, anche quando i crampi alle gambe non la smettono di tirare… vince sempre la tenacia, asso nella manica il lavoro di squadra.

Nel gruppo avvocati, ingegneri, bancari, medici, ragazzini ed adulti non sono altro che ciclisti, seppure amatoriali, ma tutti uguali, uniti e compatti. Mettersi dietro un compagno e sfruttarne la scia aiuta nei momenti di debolezza e anche le sarcastiche battute scambiate scalando i rapporti del cambio fanno di ogni pedalata un momento particolare.  I colori sulle tute, vivaci e tutte uguali, ricordano che il gruppo è fondamentale e se hai difficoltà non sei solo. E non era solo Nicola, alle 15:20 di quel martedì, 4 aprile del 2000. Ma quella volta la presenza dei suoi amici non è servita. Le uscite infrasettimanali avvengono prevalentemente negli orari di spacco dal lavoro, tra le 14 e le 16, tanto per sciogliersi i muscoli. In 25 sfilavano sul litorale, di ritorno da Paestum in direzione Salerno. 50 ruote rigavano l'asfalto, irregolare e impiastricciato, come sempre avviene alle prime gocce d'acqua di un acquazzone primaverile.

D'improvviso la tranquillità del gruppo è turbata: dalla direzione opposta un'auto sbanda, invade la corsia e colpisce alcuni dei ciclisti in fila indiana su quel tratto di strada così poco ospitale, proprio di fronte al camping Isola Verde. Doppia curva ad “S”. Alla guida dell'Alfa 164 una donna, Rosa Caputo, 26 anni. In un attimo è caos, altre auto coinvolte, la poesia della passeggiata svanisce in tragedia.Biciclette a terra, urla, ruote ammaccate, ci sono feriti, si chiamano i soccorsi. Sbalzato oltre il guard-rail, nel fossato, Nicola è finito su una catasta di rifiuti e ferri abbandonati. Le arterie del collo recise, di netto.Il casco, giallo, non è bastato a proteggerlo. Quando arrivano i soccorsi è ormai tardi…

“Pista ciclabile Nicola Romano.”

Porta il suo nome la pista realizzata tra Salerno e Paestum e porta il suo nome questa Ciclistica.

Il percorso su cui ci muoviamo è stato iniziato anni addietro da Nicola, in collaborazione con Salvatore Avallone, e non è stato interrotto.Siamo proiettati verso nuove e molteplici tappe, con quello stesso spirito, energia e passione che ci avrebbe messo il nostro amico e compagno Nicola.